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Punire un bambino, a cosa serve veramente?


Ogniuno di noi, da piccolo, è incappato almeno una volta in una punizione.

ALMENO una volta il che significa che per alcuni c'è stata anche una seconda e una terza volta e che per altri era un appuntamento fisso. Io personalmente ero un abituè.

Nel momento che un genitore infligge una punizione ad un bambino è convinto di insegnare a rispettare una regola piuttosto che impartire una lezione di disciplina al bambino.

L'intento è lodevole e purtroppo, troppo spesso, si fa un uso errato di questo strumento.

Quando il genitore arriva a punire il bambino, il più delle volte, è in uno stato alterato quindi la punizione è inflitta con rabbia e la comunicazione avviene con tono di voce alto, con parole di minaccia ed una postura congrua con lo stato d'animo (espressione del viso e gesti rabbiosi).

In questo caso nel bambino avvengono tre cose:

1) vive il momento della punizione come una privazione (es. ti tolgo il tablet per una settimana / non ti alzi da tavola se non hai finito la cena)

2) sperimenta paura in risposta alla rabbia del genitore

3) istalla il ricordo della paura anzichè ragionare e capire per quale motivo ha ricevuto la punizione

In realtà dalla punizione un bambino dovrebbe imparare qualcosa e per far questo si dovrebbe usare un tono di voce normale, utilizzando parole ben lontane dall'intimidazione e una postura il più naturale possibile.

In sostanza va spiegato al bambino il motivo della punizione senza urlare, senza minacciare e senza sgranare gli occhi per la rabbia.

So che in molti si chiederanno perchè e la risposta è molto semplice.

Mentre si punisce un bambino o un ragazzino di 12 anni riuscendo a mantenere la calma gli si da la possibilità di pensare al motivo della punizione perchè rimangono con una stato d'animo comunque sereno anche se dispiaciuto di riceverla.

Ti è capitato di pensare che più la punizione è grande e più il genitore soddisfa il suo bisogno di trovare uno sfogo alla rabbia e di ripristinare la gerarchia?

Minacciare un bambino di non farlo alzare da tavola finchè non ha finito di mangiare è errato per 3 motivi. Il primo perchè è impossibile mantenere il punto all'infinito, il secondo perchè è più efficace togliere il piatto da tavola al bambino piuttosto che imporgli di finire, il terzo perchè non è utile alla causa ovvero presto ci si ritroverebbe a gestire la stessa situazione.

Quando un bambino fa qualcosa che si ritiene vada corretto il modo migliore è spiegare con calma il motivo del suo "sbaglio" ed il metodo migliore per correggerlo ed in caso ci sia bisogno di una punizione bastano 10 minuti di riflessione seduto su un divano o in cameretta.

Questa è una condizione che non mortifica il bambino, che il genitore può portare fino in fondo ed aiuta il giovane a riflettere sul motivo per cui si trova in punizione.

In conclusione, s

e un genitore riuscirà a controllare l'emozione della rabbia mentre infliggerà una punizione sarà in grado di ragionare e spiegare meglio i motivi della stessa.

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